Iperemesi gravidica

da | Mar 24, 2023

Che cos’è?

Nausea e vomito in gravidanza sono sintomi molto comuni, possono comparire già dalle prime fasi della gravidanza, hanno un picco nel II mese, dopodiché cominciano a ridursi di solito scomparendo dalla fine del III mese. L’iperemesi gravidica (IG) è una condizione caratterizzata da nausea e vomito gravi e persistenti associati a perdita di peso maggiore del 5%. Possono comparire disidratazione, squilibri elettrolitici e dell’equilibrio acido-base nel sangue, deficit nutritivo e persino morte se non trattata. Altri sintomi includono scialorrea (eccessiva salivazione), debolezza, vertigini, alterazionidel gusto e dell’olfatto, irritabilità, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno. A seconda degli studi, lo 0,3-2% delle gravidanze presenta sintomi di IG tali da richiedere il ricovero in ospedale.

Cause

La causa dell’IG è controversa. Secondo le teorie più accreditate la presenza in circolo della gonadotropina corionica (HCG), l’ormone che in gravidanza viene secreto dai villi coriali, può stimolare la tiroide causando un’ipertiroidismo transitorio o comunque un’aumentata secrezione di ormone tiroideo. La gravità della nausea sembra correlata al livello di stimolazione tiroidea. L’ipertiroismo è transitorio, si normalizza nel II trimestre di gravidanza quando i livelli di HCGcominciano a decrescere. L’IG è più frequente nelle gravidanze con un tasso di HCG più elevato, come le gravidanze gemellari e le gravidanze con mola vescicolare, un raro tumore dei villi coriali. Altri studi correlano la nausea al notevole aumento del livello di estrogeni che si verifica in gravidanza, o all’aumento dei livelli di prolattina nel sangue.

Diagnosi

La diagnosi è facile, possono porsi dei dubbi quando vi siano dei sintomi che generalmente non sono presenti nell’IG, come dolore addominale, lombare, cefalea, febbre, colorazione giallastra della cute o scura dell’urina, presenza di sangue nelle feci, che possono suggerire invece la presenza di patologie gastrointestinali, cerebrali, urinarie. Oppure quando la IG si manifesti dopo il I trimestre di gravidanza. È comunque indicato eseguire esami del sangue e dell’urina e un’ecografia ostetrica, approfondendo con altri esami se emergesse l’evidenza o il dubbio di condizioni diverse o associate all’IG.

Rischi

Dagli studi effettuati non emergono rischi per la madre o il feto se, per lo meno nei casi più gravi, la disidratazione e gli squlibri ematici e nutrizionali vengono coretti con opportune terapie.

Terapia

Nausea e vomito in gravidanza possono essere trattati con rimedi dietetici come mangiare poco e spesso, scegliere cibi poco saporiti, aumentare l’apporto di carboidati secchi e di bevande gasate. Di una certa utilità si sono dimostrati preparati a base di zenzero e vitamina B6 (piridossina), o di vitamina B6 e doxilamina. Nel caso questi fossero inefficaci si può usare, senza pericolo di effetti teratogeni, la metoclopramide, e se il vomito persistesse, ma in ambito ospedaliero, si ricorre a ondasetron e/o corticosteroidi, idratando la paziente e correggendo eventuali squilibri nei valori ematici.