Risposta alle domande più frequenti
(F.A.Q)

IGIENE INTIMA

Per lavarsi è meglio usare un detergente a pH acido o neutro?

Il pH è l’indicatore che misura il grado di acidità: esso è neutro a 7, acido per valori inferiori a 7 e alcalino per valori superiori. Il pH vaginale della donna in età fertile è acido, compreso tra 3,5 e 4,5, perché la flora batterica vaginale normale è composta prevalentemente da lattobacilli, che producono acido lattico. L’acidità del pH contribuisce a sua volta a mantenere stabile la flora batterica vaginale, impedendo o limitando la crescita di specie batteriche patogene, cioè in grado di causare malattie. Quindi, per l’igiene intima è consigliabile usare detergenti che abbiano un pH simile a quello vaginale normale, cioè acido.
Nell’infanzia e dopo la menopausa invece il pH vaginale è più elevato, perché i lattobacilli sono presenti in minore quantità. È quindi più opportuno a queste età utilizzare detergenti a pH neutro.

Che lavanda vaginale posso utilizzare per l'igiene intima?

Non è consigliabile utilizzare abitualmente delle lavande vaginali, a meno che siano presenti infezioni o infiammazioni che richiedono una terapia. La flora batterica vaginale è infatti in una situazione di delicato equilibrio, e l’immissione di disinfettanti o antibiotici ne causa lo sconvolgimento, determinando quindi più un danno che un beneficio.

INFEZIONI

Da qualche giorno sento prurito e bruciore alla vagina, soprattutto durante e dopo i rapporti sessuali. Quale può essere la causa e cosa posso fare per eliminare questo disturbo?

Prurito e bruciore dei genitali sono sintomi di un’infezione della vulva e/o della vagina, che di solito è causata da Candida o da Trichomonas.
La candida è un microrganismo appartenente al genere miceti o lieviti (funghi) e costituisce la causa più frequente di infezione vaginale. I sintomi sono bruciore, prurito, arrossamento, gonfiore e perdite vaginali di colore bianco con aspetto “a latte cagliato”. Nell’uomo può dare irritazione del glande, con bruciore, prurito e lesioni cutanee come puntolini rossi o gonfiore.
La terapia è a base di farmaci antimicotici che possono essere somministrati per via locale o orale. Nelle forme recidivanti di solito si somministra il trattamento anche al partner, anche se è senza sintomi perché può essere un portatore sano in grado di trasmettere l’infezione.
Il trichomonas è un microrganismo in grado di causare perdite giallastre, bruciore e prurito. Si cura con antibiotici per via orale, da somministrare anche al partner anche se asintomatico.
Come vedi, le cause del prurito possono essere diverse, e richiedono una terapia personalizzata basata su una diagnosi certa.
Temporaneamente, posso consigliarti una terapia locale con crema vaginale a base di clotrimazolo, da applicare alla sera internamente e mattino e sera esternamente per una settimana.

Circa un mese fa mi si sono gonfiate le grandi e piccole labbra, e avevo un prurito pazzesco. Dato che non riuscivo più a resistere, sono andata al Pronto Soccorso. Mi hanno detto che avevo un'infezione da Candida, e mi hanno prescritto delle compresse e una crema. Io sono sempre molto attenta all'igiene, quindi mi sono stupita di avere avuto questo problema. È possibile che me l'abbia attaccata il mio ragazzo?

Nella donna l’infezione vulvo-vaginale da candida solitamente avviene non per via sessuale ma per colonizzazione dei genitali da parte di miceti (funghi), provenienti dal tratto intestinale della paziente stessa, dato che questo microrganismo è normalmente presente nell’intestino. Quando poi si verifica un’alterazione della flora batterica intestinale con l’emergenza di ceppi potenzialmente patogeni come i miceti, ad esempio dopo terapie antibiotiche o diarrea, la probabilità di infezione da Candida diventa elevata.

Da quasi 3 anni soffro di infezioni da Candida, con bruciore e dolore soprattutto durante i rapporti sessuali. Ho provato di tutto, ovuli, creme, compresse, mi passa per un po' ma dopo poco i disturbi ritornano. Non riesco più ad avere rapporti, perché sento quasi sempre bruciore, insomma questa maledetta Candida mi sta rovinando la vita. Non esiste una cura che risolva il problema una volta per tutte?

Il problema delle vaginiti ricorrenti da Candida è tutt’altro che infrequente. Per le infezioni ricorrenti da Candida la terapia per via locale (clotrimazolo, isoconazolo, miconazolo, fenticonazolo) o per via orale (fluconazolo 150 mg o itraconazolo 200 mg compresse) deve essere ripetuta a intervalli di 7 giorni per 6 mesi. In alcune pazienti, infatti, la presenza di questo fungo innesca una reazione autoimmune che autoalimenta l’infezione, ma una terapia prolungata e a intervalli ravvicinati di solito riesce a debellarla. Si può associare anche una terapia con prebiotici o probiotici per cercare di riequilibrare la flora batterica intestinale. La prima dose di antimicotico per via orale dovrebbe essere somministrata anche al partner, che frequentemente è un portatore sano.
Ti consiglierei comunque, se non l’hai già fatto, di eseguire un tampone vaginale con antimicogramma, per valutare di che specie sia la candida che ti affligge, e la sua sensibilità ai comuni farmaci antimicotici.

Da un po' di tempo ho delle perdite vaginali che hanno un odore nauseante. Continuo a lavarmi, ma mi sembra sempre di sentire questo odore, e mi sto facendo la paranoia che anche gli altri lo sentano, soprattutto il mio ragazzo. Cosa può essere?

Penso che tu abbia un’infezione batterica, probabilmente causata da un germe chiamato Gardnerella Vaginalis.

La Gardnerella è un microbo tra le cause più frequenti di vaginite, in questo caso anzi si parla di vaginosi. I sintomi che causa sono perdite di cattivo odore (odore di pesce marcio), ma senza bruciore e prurito.
Può essere diagnosticata dal ginecologo tramite un semplice test (Sniff test), che mette appunto in evidenza il caratteristico odore. L’infezione da Gardnerella si cura con antibiotici per via locale (clindamicina o metronidazolo ovuli) o per via orale (metronidazolo). Dato che tende a recidivare facilmente, probabilmente per il coesistente squilibrio della flora batterica vaginale, si consiglia di utilizzare in seguito per qualche mese dei cicli di terapia con probiotici per via orale, in grado di colonizzare anche la vagina.

Solitamente il partner non viene trattato perché la via di trasmissione non è sessuale. La causa della vaginite da Gardnerella infatti sembra risieda, come ho detto più sopra, in uno squilibrio della flora batterica vaginale, con innalzamento del pH.

Ho fatto il pap-test e mi è stata diagnosticata un'infezione da HPV. È una cosa grave?

HPV sta per Human Papilloma Virus. Si tratta di un virus che si trasmette soprattutto per via sessuale, anche se non sempre è possibile risalire alla fonte di contagio. Non si può escludere anche una trasmissione per via non sessuale, attraverso acqua o oggetti contaminati. Si calcola che circa 70% delle persone prima o poi nella vita si infetti con HPV, che nella maggior parte dei casi va incontro a risoluzione spontanea e passa del tutto inosservata. L’HPV è un virus oncogeno, cioè ha la capacità di causare alterazioni tumorali delle cellule della mucosa che riveste il collo dell’utero, determinando quindi il tumore del collo dell’utero.
L’HPV ha vari sottotipi, che hanno diversa potenzialità di causare trasformazioni tumorali. Solo una piccola minoranza delle persone venute a contatto con il virus avranno problemi di questo tipo, e fortunatamente il tumore è preceduto da alterazioni pretumorali (displasie) che si possono facilmente curare con terapie conservative, come la rimozione della sola piccola parte di mucosa colpita.
Molte spesso le lesioni da HPV vanno incontro alla regressione spontanea, per cui molti casi di displasia lieve non si trattano ma vengono solo controllati nel tempo.
Le lesioni da HPV che causano alterazioni tumorali o pretumorali del collo dell’utero in genere non causano lesioni nel maschio.
Alcuni tipi di HPV possono causare anche i condilomi genitali, specie di verruche che si localizzano alla zona vulvare. Queste lesioni hanno un potenziale oncogeno molto scarso, mentre sono molto infettive per cui vanno trattate. Il modo più semplice è quello di applicare localmente una soluzione a base di podofillina, e solo se questa risulta inefficace passare alla rimozione con diatermocoagulazione o laser.

A mia figlia di 12 anni è stata proposta la vaccinazione per l’HPV. Sono incerta se fargliela fare perché ho sentito dire che può avere effetti collaterali e che ha una copertura limitata? Cosa mi consiglia?

Ti consiglio senz’altro di fargliela fare, perché tutte le esperienze cliniche dimostrano che i possibili effetti collaterali sono lievi e limitati di solito ad arrossamento e dolore passeggeri nella sede di inoculazione. Il vaccino viene somministrato in 3 tempi: dose iniziale, seconda dose dopo 2 mesi, terza dose dopo 6 mesi. Gli studi dimostrano che la copertura è come minimo di 5 anni, ma probabilmente prolungando la sperimentazione sul campo risulterà che l’immunizzazione è più lunga, come per gli altri vaccini. Il vaccino non protegge contro tutti i ceppi di HPV ma solo per i più frequenti e pericolosi, e offre una certa immunità crociata anche per gli altri ceppi. Questo non vuol dire che tua figlia non dovrà più fare il paptest perché sicuramente non avrà problemi al collo dell’utero, ma sicuramente si ridurrà la sua probabilità di andare incontro a questa patologia. In Italia il tumore del collo dell’utero è ormai abbastanza raro perché da molti anni esiste la diagnosi precoce attraverso il pap test, ma le lesioni pretumorali sono invece di riscontro abbastanza frequente.

Sono una ragazza di 17 anni, vorrei fare la vaccinazione per l’HPV ma ho già avuto dei rapporti sessuali, È vero che non la posso fare? E dovrei fare un paptest prima di farla? Posso farla all’insaputa dei miei genitori? Devo proprio spendere tutti quei soldi?

Si consiglia di fare la vaccinazione per l’HPV intorno ai 12 anni perché facendola prima di aver avuto rapporti sessuali si massimizza il suo effetto protettivo e la risposta immunitaria è molto più vivace in giovane età. Ciò non toglie che il vaccino si possa fare anche se si hanno già avuto dei rapporti sessuali e attualmente la vaccinazione viene consigliata fino ai 45 anni. Non è necessario fare un pap test prima della vaccinazione, se ci fosse già in atto un’infezione da HPV non succederebbe niente. Attualmente anzi si consiglia la vaccinazione anche in caso di infezione da HPV in atto perché aumenta la risposta immunitaria e comunque protegge verso altri ceppi non presenti. Non puoi fare il vaccino all’insaputa dei tuoi genitori, si tratta di una procedura medica che richiede il consenso dei genitori, come tutte le procedure mediche prima dei 18 anni (esclusa la contraccezione e l’interruzione volontaria di gravidanza). Molti ospedali o enti offrono adesso la vaccinazione a prezzo molto agevolato, puoi informarti presso il Consultorio Familiare o su internet per sapere dove puoi trovare queste convenzioni nella tua zona.

 

Facendo il pap test mi è stata diagnosticata un’infezione de HPV Il mio fidanzato può fare un esame per vedere se ce l’ha anche lui? Posso attaccargliela oppure lui l’ha attaccata a me?

L’HPV che causa alterazione del pap test non causa lesioni nel maschio. Il maschio probabilmente ha un’infezione passeggera, causa o conseguenza dell’infezione femminile. Se tu hai l’infezione è quindi estremamente probabile che il tuo fidanzato l’abbia anche lui o che l’abbia già avuta e si sia già liberato del virus. Non ha quindi molto senso fargli dei test. Se tu verrai curata dall’infezione il tuo fidanzato probabilmente non sarà in grado di reinfettarti perché nel frattempo la sua infezione sarà già passata ed entrambe verosimilmente avrete degli anticorpi protettivi sviluppati in seguito all’infezione.

Circa 2 anni fa ho avuto una cistite, e da allora non sono mai guarita completamente, nel senso che la cistite mi torna molto spesso, a volte anche tutti i mesi, e anche quando non ho i bruciori forti ad urinare non mi sento mai completamente a posto. Questo disturbo mi sta condizionando la vita, e inoltre non ne posso più di prendere continuamente antibiotici. Cosa posso fare?

La cistite è un’infezione della vescica causata da germi provenienti dall’intestino attraverso i vasi linfatici. L’infezione viene messa in evidenza dall’urinocultura, che di solito dimostra la presenza di un germe chiamato E.Coli.
I sintomi della cistite sono disuria (dolore e bruciore a urinare), pollachiuria (minzione frequente di piccole quantità di urina), tenesmo (sensazione di dover urinare anche a vescica vuota), nicturia (minzioni durante la notte) e, a volte, ematuria (presenza di sangue nell’urina).
Alcune donne soffrono di cistite recidivante (frequente ripetersi di episodi di cistite), anche se di solito non si riesce ad individuare la causa di questo fenomeno. Per cercare di migliorare la situazione si consiglia di urinare dopo ogni rapporto, di bere parecchio per diluire l’urina, e di assumere per periodi prolungati dei probiotici. I probiotici infatti migliorano l’equilibrio della flora batterica intestinale, dalla quale provengono i batteri che infettano la vescica. Anche alcuni integratori (mirtillo rosso, mannosio, ecc.) hanno dimostrato di migliorare la situazione se presi con regolarità.
Ti consiglierei inoltre di eseguire un tampone uretrale per la ricerca di Clamidia e Micoplasmi, germi che possono dare un’uretrite (infiammazione dell’uretra) e che richiedono una terapia particolare.

SESSUALITÀ

Qualche giorno fa ho avuto il mio primo rapporto sessuale. Non ho provato assolutamente nulla, soltanto un leggero fastidio. Il mio ragazzo mi ha chiesto se mi era piaciuto, e io ho risposto: "Si, molto". Ho fatto male a dire questa bugia? Perché non ho provato nulla?

Penso sia molto difficile che il primo rapporto sessuale sia soddisfacente per la donna, e che sia molto improbabile raggiungere l’orgasmo vaginale durante i primi approcci sessuali.
Tu gli hai detto che ti è piaciuto per paura che lui si sentisse umiliato oppure che ti considerasse poco ricettiva sessualmente, e questo è senz’altro comprensibile. Ti consiglio però di dirgli in seguito che tu non hai avuto l’orgasmo (senza dirgli che non ti è piaciuto per niente, questo potrebbe frustrarlo troppo), così col tempo troverete un modo di farlo che piaccia a tutti e due.
Tieni conto che moltissime donne non raggiungono l’orgasmo con la sola penetrazione vaginale (si parla addirittura del 50% o più), per cui il maschio dovrebbe imparare a stimolare loro il clitoride durante il petting prima del rapporto o durante il rapporto. In questo modo dovrebbe essere possibile anche per la donna avere l’orgasmo e quindi provare molto più piacere durante il rapporto.

Da qualche mese sto provando ad avere il mio primo rapporto sessuale, ma non ci riesco perché sento un dolore terribile. Penso di avere qualcosa che non va, forse l'apertura della vagina troppo stretta. Non ho ancora avuto il coraggio di parlarne con nessuno, tantomeno di fare una visita ginecologica. È possibile eseguire un intervento chirurgico per eliminare la verginità? Sono disperata.

Per alcune donne i rapporti sessuali sono impossibili a causa della contrattura dei muscoli perineali (vaginismo). Si tratta sempre di un problema psicologico, derivato da paura o inibizioni verso il rapporto sessuale. Escludo la presenza di problemi anatomici, e un intervento chirurgico non è senz’altro indicato, perché ovviamente non migliora l’avversione psicologica.
Proverei dedicando un maggior tempo al petting, cioè ai preliminari e alla stimolazione del clitoride, in modo da aumentare l’eccitazione e la lubrificazione. Poi inizierei introducendo molto gradatamente prima 1 dito, poi 2 dita, poi 3 dita e infine il pene, nel corso di vari incontri. Le prime volte puoi usare una crema lubrificate e/o anestetica (reperibile in farmacia), applicarla all’imboccatura della vagina e provare gradualmente queste penetrazioni dopo l’applicazione. Se dopo un paio di mesi non riusciste a risolvere la situazione mi rivolgerei ad un ginecologo specializzato in sessuologia, che in genere è in grado di risolvere il problema in poche sedute. Se ti rivolgi al Consultorio Familiare della tua zona, sicuramente sapranno indicarti lo specialista adatto.

PROBLEMI

MESTRUALI E/O ORMONALI

Fin da quando mi sono sviluppata ho le mestruazioni molto dolorose, con mal di testa, nausea, a volte anche svenimenti. Cosa potrei fare?

I dolori mestruali (dismenorrea) sono causati dalla secrezione di sostanze chiamate prostaglandine, che danno i sintomi di cui parli. Perciò per calmare i dolori si usano farmaci inbitori delle prostaglandine che sarebbero poi

antidolorifici come l’ibuprofene. Questi farmaci vanno presi al primo insorgere dei sintomi e continuati 2-3 volte al giorno per i primi 2 giorni del ciclo. Si può usare anche il magnesio, che ha dimostrato di essere abbastanza attivo prendendolo nella settimana precedente il ciclo e durante le mestruazioni. Se nonostante questi farmaci il dolore non passa, è consigliabile fare un’ecografia per valutare se vi possano essere delle cause. Nel caso la dismenorrea non fosse dominabile si può ricorrere alla pillola contraccettiva, che solitamente riduce o fa scomparire i dolori mestruali.

Ho 10 giorni di ritardo, ho già fatto 2 test di gravidanza che mi hanno dato risultato negativo. Di solito ho le mestruazioni regolari, massimo possono tardare 2 o 3 giorni. Cosa mi sta succedendo? Sono molto preoccupata.

Se il test è negativo, sicuramente si può escludere una gravidanza, quindi da quel lato non devi preoccuparti. Un ritardo del ciclo è sempre possibile, anche in donne che normalmente hanno un ciclo regolare. La causa risiede in un’alterazione ormonale di solito causata da stress, emotivo o fisico. Generalmente l’alterazione è transitoria, dopo un po’ le mestruazioni arrivano, e poi tutto torna normale. Aspetta quindi un altro paio di settimane senza preoccuparti, altrimenti, se le mestruazioni non dovessero ancora comparire, rivolgiti al ginecologo.

Ho fatto un'ecografia e il medico mi ha detto che ho l'ovaio micropolicistico. Il ginecologo mi ha prescritto la pillola. È una cosa grave? Potrò avere figli?

L’ovaio micropolicistico è una sindrome caratterizzata da irregolarità mestruale (cicli lunghi o periodi di amenorrea, cioè assenza di mestruazioni), acne, ipertricosi (aumento dei peli) e sovrappeso. Si verifica a causa dell’irregolare secrezione ormonale da parte delle ovaie, con aumento di secrezione di ormoni maschili e in molti casi assenza di ovulazione. La diagnosi si basa sulla storia clinica, sugli esami ormonali e sull’ecografia.
Questa sindrome può manifestarsi con sintomi da lievi a gravi, e la terapia varia di conseguenza. Nei casi lievi si può non fare nulla, gli altri casi di solito vengono trattati con la pillola contraccettiva, che comunque ha una funzione puramente sintomatica e non curativa, cioè regolarizza il ciclo durante l’assunzione, ma alla sospensione tutto torna come prima.
La sindrome dell’ovaio micropolicistico (MPCO) si accompagna spesso a sindrome metabolica, cioè obesità di tipo androide (grasso depositato soprattutto nella parte superiore del corpo, forma a mela) e ridotta tolleranza al glucosio, cioè diabete o tendenza al diabete. In questi casi la terapia deve senz’altro comprendere la riduzione del peso tramite opportuna dieta. In alcuni casi si può anche usare un antidiabetico orale (metformina). Ottiene dei buoni risultati anche l’inositolo, un integratore alimentare in grado di riequilibrare il metabolismo degli zuccheri e in molti casi diripristinare l’ovulazione, soprattutto se abbinato ad una dieta ipocalorica
La sindrome dell’ovaio micropolicistico causa infertilità solo se costantemente non si verifica l’ovulazione, cosa che succede solo in alcuni casi.
Comunque, non è sufficiente vedere con l’ecografia delle piccole cisti sulle ovaie per fare diagnosi di sindrome dell’ovaio micropolicistico, bisogna valutare la situazione nel suo complesso.

Da quando mi sono sviluppata ho sempre avuto il ciclo molto irregolare, che viene praticamente in modo casuale. Ho preso la pillola per molti anni, ma quando la sospendo tutto torna come prima, e sinceramente adesso mi sono stufata. Non è possibile risolvere definitivamente questo problema, magari con dei rimedi naturali?

Immagino che tu abbia già fatto degli esami ormonali, dai quali non è risultato nulla di particolare. Innanzitutto voglio tranquillizzarti dicendoti che il ciclo irregolare è una caratteristica costituzionale e non una malattia, che moltissime donne hanno un ciclo irregolare e che questo non porta conseguenze negative sul fisico. Non è quindi necessario attuare una terapia, che del resto nemmeno esiste. Le cure ormonali infatti hanno un’azione solo sintomatica, limitata al periodo di assunzione. Smetti quindi di preoccuparti di quando ti vengono le mestruazioni, e prendi la pillola solo se hai anche un’esigenza contraccettiva.

 

CONTRACCETTIVI ORMONALI

Ho dimenticato di prendere una pillola per un intero giorno, e quel giorno ho avuto un rapporto sessuale. Corro il rischio di rimanere incinta?

La dimenticanza di una pillola per un solo giorno non riduce l’efficacia della pillola, bisogna comunque prendere la pillola dimenticata appena si può, eventualmente insieme alla successiva. Se si dimentica più di 1 pillola e ci sono stati dei rapporti sessuali nei 4-5 giorni precedenti ci può essere rischio di gravidanza, meglio ricorrere alla contraccezione d’emergenza continuando l’assunzione della pillola.

Prendo la pillola da un anno. Devo fare una pausa?

Non c’è nessun bisogno di fare pause nell’assunzione della pillola, nonostante in giro si possa sentir dire il contrario. La pillola non effetti dannosi sul fisico e può essere presa anche per molti anni senza mai smettere, a meno che non esistano delle controindicazioni.

 

Voglio iniziare a prendere la pillola. Quali esami devo fare?

Molti specialisti non ritengono necessario eseguire degli esami del sangue di controllo prima di iniziare l’assunzione della pillola in una persona sana che non ha, o non ha avuto, malattie e con pressione arteriosa normale.

Poche sono le vere controindicazioni all’uso della pillola che non emergano già dalla storia medica personale o familiare, e queste sono molto rare. Anch’io sono di questa opinione, come del resto stabiliscono le linee guida per la contraccezione ormonale pubblicate dall’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità.

Ho iniziato a prendere la pillola 15 giorni fa, e da allora le mestruazioni non sono mai finite. Devo sospenderla?

Le pillole leggere che si utilizzano attualmente hanno una capacità inferiore, rispetto a quelle del passato, di controllare il ciclo mestruale, per cui è abbastanza frequente che si verifichino delle perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni. Questo fenomeno è soprattutto frequente durante il primo mese di assunzione, e di solito il ciclo si regolarizza dal secondo mese in poi. Ti consiglio quindi di avere pazienza per questo mese. Si tratta comunque di un disturbo causato dal basso dosaggio, che non ha alcun effetto negativo sul fisico. Solo se il fenomeno dovesse ripetersi nei cicli successivi è consigliabile cambiare tipo di pillola. Il potere anticoncezionale è in tutti i casi assicurato

Non ho avuto le mestruazioni durante la pausa della pillola. Non ho mai dimenticato delle pillole quindi non dovrei essere incinta. Comincio la prossima confezione oppure la sospendo?

Prendendo pillole a basso dosaggio è abbastanza frequente che a volte non si presenti l’emorragia da sospensione. Continua pure l’assunzione della pillola.

Siccome avevo mal di gola, il mio medico mi ha prescritto un antibiotico, l’amoxicillina. So che interferisce con la pillola, per quanto tempo devo avere rapporti protetti?

In realtà sono pochissimi i farmaci che riducono lefficacia della pillola: farmaci antiepilettici, farmaci per l’HIV, antibiotici per la tubercolosi. Tutti gli altri farmici non interferiscono, quindi puoi stare tranquilla.

 

Il mese prossimo mi sposo e andrò in luna di miele alle Maldive. Prendo la pillola e ho calcolato che purtroppo mi verranno le mestruazioni proprio il giorno del matrimonio. Come posso fare per anticipare o posticipare il ciclo?

Non è il caso di anticipare il ciclo, puoi evitarlo del tutto, basta che tu non faccia la pausa tra una confezione e l’altra, oppure che eviti di prendere le compresse inattive. Non c’è nessun effetto collaterale o pericolo, l’efficacia contraccettiva è invariata.

 

Ieri sera, dopo aver fatto l'amore con il mio ragazzo, ci siamo accorti che il preservativo si era rotto. Potrebbe dirmi il nome della pillola del giorno dopo?

La pillola del giorno (contraccezione d’emergenza) dopo consiste in 1 compressa, Norlevo o Ellaone, da prendere rispettivamente entro 72 e 120 ore dal rapporto a rischio. Lefficacia è tanto più elevata quanto prima si prende, dal 95% entro le prime 12 ore fino a calare all80%.
Anche se prese abbastanza frequentemente non causano effetti collaterali di rilievo. Bisogna tener conto però che non possono essere usate come contraccettivo se si hanno rapporti saltuari perché la loro efficacia non è ottimale.

Ho avuto un rapporto non completo con il mio ragazzo, una mia amica mi ha detto che rischio una gravidanza e adesso sono terrorizzata. Dovrei fare un test?

Nel liquido preeiaculatorio non sono contenuti spermatozoi, e se raramente qualcuno se ne trova non è in numero sufficiente a determinare una gravidanza. Quindi se l’eiaculazione è sicuramente avvenuta fuori dalla vagina non rischi una gravidanza. Però utilizzare il coito interrotto come metodo contraccettivo è rischioso, perché l’uomo potrebbe non ritrarsi n tempo. Ti consiglio quindi in futuro di usare un metodo meno rischioso.

GRAVIDANZA

Quali sono i giorni fertili del ciclo?

Il periodo fertile sono i 6 giorni (5 giorni prima dell’ovulazione e il giorno dell’ovulazione) in cui è possibile rimanere incinta, questo perché l’ovulo ha una vita di sole 24 ore mentre gli spermatozoi possono sopravvivere fino a 5 giorni nei genitali femminili. Tutti i giorni del ciclo, con maggiore o minore probabilità, possono ricadere nel periodo fertile, anche i giorni della mestruazione o vicino alla mestruazione. Quindi usare il metodo dei giorni per non restare incinta è assolutamente aleatorio, mentre se vuoi rimanere incinta è preferibile avere rapporti ogni 3-4 giorni lungo tutto il ciclo piuttosto che concentrarli in un particolare periodo.
Comunque, i giorni centrali del ciclo (8°-17°), se il ciclo è regolare, sono, probabilisticamente parlando, i più fertili.

 

Lo scorso mese ho avuto un rapporto non protetto. Dopo circa 1 settimana ho avuto le mestruazioni, ma su internet ho letto che ci possono essere le mestruazioni anche se si è incinta. Può essere vero? Dovrei fare un test?

Questa storia delle false mestruazioni è più che altro una leggenda che circola su internet. È vero che nei primi mesi di gravidanza ci possono essere delle perdite di sangue, ma queste perdite non hanno mai le caratteristiche di una mestruazione normale che avviene nel periodo previsto. Perciò se hai avuto le mestruazioni puoi stare tranquilla che non sei incinta.

Questo mese ho avuto un rapporto con il mio fidanzato con il preservativo. Adesso sento mal di pancia, il seno gonfio, salivazione abbondante, nausea. Le mestruazioni dovrebbero arrivarmi tra 5 giorni. Potrei essere incinta? Temo che il preservativo potesse essere rotto e non ce ne siamo accorti.

Non si può basarsi su dei sintomi vaghi e poco specifici per fare una diagnosi di gravidanza, Questi sintomi potrebbero essere dovuti a malesseri passeggeri, oppure all’ansia e all’autosuggestione. Se hai usato il preservativo non basta la presenza di questi sintomi a poterti far pensare di essere incinta.

Le ultime mestruazioni sono state più scarse del solito, ho avuto dei rapporti protetti ma ho l’angoscia di poter essere incinta. Dovrei fare un test?

Le mestruazioni non sono sempre uguali, a volte possono essere più abbondanti, a volte più scarse, anche senza particolari motivi. Se hai usato dei metodi contraccettivi validi anche se l’ultima mestruazione è stata scarsa non devi temere di essere incinta

È da quasi 4 mesi che mio marito non usa più il preservativo perché vogliamo un bambino, ma ancora non sono rimasta incinta. Sto cominciando a preoccuparmi, ho paura che o io o lui possiamo essere sterili. Che esami dovremmo fare?

Succede molto frequentemente che una gravidanza non arrivi subito ma ci metta qualche mese. Infatti, si sconsiglia di eseguire esami per la sterilità prima che sia passato almeno un anno di rapporti liberi e frequenti (almeno 2 alla settimana). Perciò per il momento non vedo motivi di preoccupazione.

La mia ragazza ha un ritardo di 10 giorni. Abbiamo fatto il test e il risultato è stato positivo. Ci sono delle iniezioni per abortire?

Non ci sono in commercio in Italia dei farmaci che possano causare l’aborto, ma è necessario ricorrere all’intervento chirurgico o allaborto farmacologico, che comunque vanno eseguiti in ospedale.
L’intervento di interruzione volontaria di gravidanza (IVG) si effettua in ospedale in anestesia generale, di solito con procedura di day hospital. È necessario ottenere un certificato medico che attesti la gravidanza e il desiderio di interromperla, che può essere fatto dal ginecologo privato o dal ginecologo di un consultorio familiare. Con questo certificato ci si deve presentare all’ospedale scelto per l’intervento, presso il quale saranno dati l’appuntamento per l’intervento stesso e gli esami da eseguire prima dell’intervento.
L’intervento dura circa 10 minuti, e consiste nella dilatazione del collo dell’utero, nell’aspirazione del materiale ovulare e infine nel raschiamento della cavità uterina. Dopo l’intervento di solito ci sono delle perdite di sangue che possono durare alcuni giorni. Se non ci sono delle complicazioni (e di solito non ci sono), non è necessaria nessuna convalescenza e si possono riprendere le normali attività già nel giorno successivo.
L
interruzione farmacologica si può eseguire fino a 9 settimane di gravidanza, prendendo due diversi tipi di compresse, che causano contrazioni uterine, la morte dellembrione e la sua espulsione dalla cavità uterina, similmente a quanto avverrebbe in un aborto spontaneo. Viene sempre eseguito un controllo ecografico a distanza di alcuni giorni per verificare se laborto sia avvenuto con successo.